mercoledì 28 maggio 2014

Knights of Cydonia

di Daniela Pasiphae 




Discendono da monti mai esistiti,
percorrendo strade di stelle.
E bruciano come giraffe daliniane,
impassibili come nulla fosse.

Soffrono l'ipocrisia,
sono stati mandati da Dio.

Tutti creati per morire,
cantando false note di vita.
Soffriamo amori irraggiungibili,
come fossero un diritto.

Speriamo nel sesso,
come fessura verso la salvezza.

Dio non ci voleva,
voleva solo conoscersi.
Non ci si conosce che nella dualità,
l'osservatore giudice.

Potrai perdonare
tutte queste false pene?

I Cavalieri di Cydonia,
reali quanto questo sangue blu.
Ameremo anche i nostri fantasmi
o continueremo ad odiare?

Dio non perdona,
non contempla errore, mai.

Moriremo come lumache,
stuprate dal sale.
Qualcuno riderà e piangerà perle,
assistendoci stoico.

Ego liquefatto,
nessuno saprà mai niente.

Conosceremo la Via,
nessuno resterà fuori.
L'immensità ha già grattato e vinto,
è una lotta impari.

Non abbiamo certezze,
teniamoci strette queste illusioni.

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