domenica 30 gennaio 2011

Il passato è passato

di Daniela Pasiphae





Quando pensiamo a momenti passati, a bei ricordi o brutti momenti, a cose accadute prima del momento stesso che stiamo vivendo, di fatto stiamo immaginando qualcosa che non esiste.

Spesso, a seconda di quanto tempo è passato dall'avvenimento che stiamo ricordando, la situazione legata a quel ricordo è già mutata. E dunque, quando ci pensiamo, dobbiamo sapere che stiamo rivivendo una cosa che non esiste.

Per questa ragione sarebbe lo stesso, per chi dotato di fervida immaginazione, inventare da zero nella propria mente una situazione (ad esempio il nostro idolo della tv che ci invita a cena), viverne ogni songola sensazione ad occhi chiusi, provando ad immedesimarsi mente e corpo, e sentirla come vera e realmente accaduta.

Questa proiezione è, di fatto, sullo stesso piano di un ricordo che, anche se esistito nella realtà trascorsa, non è più attuale.

Vi sarà capitato di avere un ricordo nella vostra mente che non sapete se, in realtà, è veramente accaduto o se è stato solo un sogno, un racconto d'infanzia da voi proiettato mentalmente, o una bugia di quando eravate bambini, talmente convincente da sembrarvi reale.

Ecco, ogni volta che noi pensiamo ad un tempo trascorso, a qualcosa che non sia quello che stiamo vivendo in quel preciso momento in cui stiamo esistendo, attuiamo lo stesso meccanismo di quando immaginavamo, da bambini, cose che non erano mai accadute, raccontandole a tutti come reali e finendo per crederci.

Per la stessa ragione, e senza troppe spiegazioni, lo stesso vale per i pensieri proiettati nel futuro.



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